Dopo dozzine di sistemazioni casa-ufficio che vanno dal sublime – scrivania motorizzata, sedia che costano più dell’affitto – all’assurdo – un dizionario italiano-latino come poggiapiedi, laptop bilanciato su un davanzale – abbiamo delle idee chiare su come scegliere una sedia per ufficio che funzioni anche in casa.
Se puoi permetterti un consulente ergonomico e una sedia Aeron, complimenti. Se invece hai vincoli di spazio, vincoli di budget e magari ti trovi in una sistemazione temporanea, continua a leggere.
Accomodati!
La sedia da ufficio ideale non deve essere costosa, ma servono due elementi essenziali:
- il supporto lombare
- l’altezza regolabile
Ciò significa che la sedia dovrebbe consentirti di sederti comodamente con la schiena appoggiata, i piedi appoggiati sul pavimento, le braccia e i polsi paralleli al pavimento o inclinati un po’ verso il basso.
Privilegia una sedia funzionante a una esteticamente piacevole. Meglio una sedia brutta ma comoda invece di uno di quei fantastici modelli a secchiello anni ’60 che fanno figura ma ti lasceranno in agonia. Evita un modello non troppo imbottito o a fine giornata sarà come uscire dalle sabbie mobili.
A seconda che tu abbia bisogno (o desideri) dei braccioli, un modello compatto può sempre essere nascosto nell’angolo se è proprio inguardabile. Puoi sempre cambiare il rivestimento della seduta o in altro modo ravvivare il tuo spazio, ma ricorda che spesso è una questione di schiena rispetto al look. Scegli la schiena!
Cominciamo con alcune scelte di base ed economiche, che hanno le caratteristiche sopra. Prima di tutto questo modello minimalista con appoggio schiena e altezza regolabile e invece consigliamo anche un modello simile ma dotato di braccioli, se ti aiutano a tenere le braccia parallele.
Invece per un design un po’ ingentilito, consigliamo questo modello grigio e bianco con le linee smussate, con l’aggiunto della mobilità dello schienale indietro. Ikea offre Långfjäll, un modello simile, con dei colori interessanti, sempre con la seduta in feltro.
Cambiando decisamente fascia di prezzo, restiamo a bocca aperta di fronte alle bellissime Maui di Kartell oppure sedia dalle linee minimaliste di Emeco in metallo opaco. Splendide…ma già a guardarle mi viene il mal di schiena. Magari con qualche cuscino?
L’arte di arrangiarsi
Hai a disposizione solo sedie da cucina? Nessun problema: una semplice sedia con schienale dritto a cui si aggiunge un poggiapiedi o un supporto lombare è comunque sempre meglio che afflosciarsi sul divano. Sia i poggiapiedi che i supporti lombari possono essere semplici o fantasiosi a piacere, e, come sempre, consigliamo vivamente di improvvisare all’inizio per vedere cosa funziona. Non sai mai quando dovrai appoggiare i piedi su una valigia o arrotolare degli asciugamani dietro la schiena per lavorare alla scrivania di un hotel. Non trascurare questi 4 gadget per stare comodo, anche in viaggio.
Sei tentato da sedie alternative? Siamo dell’opinione che le palle rubate al pilates e le sedie inginocchiatoio a dondolo sono solo uno spreco di denaro. Magari sono abbastanza comode per qualche ora ma quando non le usi, non sono nemmeno utili come attaccapanni. Lavorando da casa abbiamo imparato che è sempre meglio pensare agli arredi come multifunzionali: una sedia che non puoi usare anche quando hai qualche ospite in più a cena? A meno che non vivi nel lusso, ovviamente.
La forza dell’usato
A forza di allestire tanti uffici temporanei abbiamo imparato che spesso è inutile spendere di più per comprare qualcosa che duri. I traslochi sono complicati da gestire e la maggior parte delle volte conviene vendere e ricomprare. Il mercato dell’usato, specialmente all’estero, ci ha sempre dato soddisfazioni. Tra startup che falliscono, offerte svuoto-tutto su eBay, Facebook, Subito.it, mercatini locali e app come Shpock.com abbiamo trovato occasioni fantastiche.
Il mio angolo ufficio attuale viene da una liquidazione: scrivania motorizzata Herman Miller e sedia Steelcase Think per meno di 200 euro.
E tu come ti siedi? Mandaci le foto del tuo ufficio casalingo.
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